Resto a casa e… Viaggio nel tempo! 11

Con l’avvicinarsi della seconda guerra mondiale, la produzione dell’Alfa Romeo fu orientata verso l’assemblaggio di motori aeronautici e autocarri, che sarebbero stati più utili all’Italia in caso di conflitto armato. La produzione aeronautica negli anni precedenti alla guerra arrivò a generare quasi l’80% del fatturato dell’Alfa Romeo. Durante il conflitto, gli stabilimenti dell’Alfa Romeo furono bombardati più volte fino a causarne la chiusura: nel 1943 Pomigliano d’Arco (aperto nel 1938) e nel 1944 il Portello.
Nel 1945 l’Alfa Romeo ritornò alla tradizionale attività di produzione di automobili con l’assemblaggio della prebellica 6C 2500.
La nuova 1900 debuttò nel 1950 e fu decisiva per risollevare le sorti dell’azienda.I costi di produzione vennero ridotti grazie all’introduzione anche al Portello, nel 1952, della catena di montaggio. Con la 1900, l’Alfa Romeo passò da casa automobilistica che assemblava modelli di lusso, a livello quasi artigianale, a marchio che produceva industrialmente, con l’abbattimento dei costi di produzione. Dallo stabilimento del Portello uscirono migliaia di veicoli l’anno mentre in precedenza la produzione si attestava al massimo a mille vetture annue.La crescita fu costante: dalle 6.104 vetture assemblate nel 1955, la capacità produttiva dello stabilimento raggiunse, nel 1960, le 57.870 unità.

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